Sette cose da mettere in valigia. Cinque consigli per i bagagli perfetti. La regola del tre per cosa portare in viaggio…e così via.
Si usa sempre un numero, che varia ovviamente, ma che anela sempre ad una sfumatura di autorevolezza e di verità. A detta dei comunicatori, e dei loro manuali, parrebbe che indicare un numero, un elenco insomma, dia forza e credibilità a quanto affermiamo. Sarà.
Tutti noi abbiamo letto questi articoli in riviste più o meno patinate. Ma personalmente non ho trovato in nessuno di questi i miei fedelissimi compagni di viaggio. Gli imprescindibili che giacciono assieme in una sacchetto riposto nella valigia e qui vi rimangono tutto l’anno, in viaggio o a casa. Il magico sacchetto subisce solo piccole sostituzioni dettate dalla stagione. I miei compagni di viaggio non li ho mai contati, e il fatto di non averli trovati in nessun elenco mi trascina in rivoli di auto analisi che però durano molto poco. Anche perché la mia soddisfazione di piccola ed organizzata MacGyver mi ricompensa da ogni solitudine.
Divago ma non molto: per 1800 euro potete acquistare la “Trash pouch” - "busta della spazzatura" - ultima borsa nata in casa Balenciaga. Ha debuttato sulle passerelle di Parigi. Un sacco della rumenta, pagato oro. Capiamoci, le cose belle mi piacciono e pure parecchio. Ma essere presa per il culo così, anche no.
Quindi ecco il mio vero tesoro, molto più economico, nel sacchetto - se lo leggete con la voce da Gollum è pure meglio.
Fornelletto e piastrine anti zanzare se è estate, scalda suole se è inverno. Quattro metri di cimetta sottile ma resistente. L’infinita possibilità dei suoi utilizzi mi commuove ogni volta: per stendere i panni, per calarsi dal primo piano se serve, per chiudere la valigia se si rompe, per tenderla a pochi centimetri dal pavimento all’ingresso principale: come anti intrusi (sentirete che botto per terra fa chi non è gradito).
Per fare una gara di nodi nelle giornate di pioggia e molto altro…Ci scriverò un pezzo dedicato perché fidatevi, la cimetta non ti cambierà la vita ma aiuta molto.
Sacchetti apri e chiudi, almeno dieci. Se proprio volete l’eccellenza, munitevi di taglie diverse. Per un cornetto che vuoi mangiarti in spiaggia, per i costumi bagnati, per conservare ricevute e biglietti da visita, per fare del ghiaccio. Tre mini dosatori con: sciogli macchia, sapone piatti e acqua ossigenata. Il coltellino svizzero, una presa multipla usb, che io vi vedo con i cellulari a
ricaricare in bagno perché ci sono poche prese. Fondamentali tre o quattro spille da balia, che potete definire “la sarta fatina”, così come tre o quattro clip fermacarte (avete presente quelle nere…per tenere i fogli?) Sono una svolta: ci stendi, ci chiudi le bustine di maionese, come le bustine di crema solare, le usi come fermaporte, tengono ordinati i cavetti dei caricatori e se non sai dove mettere il nécessaire, vai in bagno fissi la famosa cimetta e con le clip puoi appendere anche un bue.
Nella sacchetta del viaggiatore non deve mai mancare una cosa fondamentale. Direi la più importante di tutte.
Un biglietto: della lotteria, un gratta e vinci, insomma un biglietto che stia lì a ricordati sempre qual è il tuo “bagaglio” ideale. E non è - almeno per me - la sacca spazzatura proposta da Balenciaga.
Il bagaglio per me più lussuoso e comodo è l’assenza di bagaglio. Niente, e quando dico niente intendo arrivare in aeroporto, con il mio bel cappelletto di paglia stile suffragetta, in questo periodo lo porto così e non chiedetemi il perché, e varcare la porta di vetro delle partenze con solo il documento di identità, la carta di credito in tasca e un sorrisetto sornione.
E buon viaggio a tutti.
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